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Centro di Cultura di Lucca



Resoconto Conversione ecologica - dalla Laudato si` alla realta` giornaliera

Lucca, 22/11/2023

Conversione come cambiamento di rotta nel nostro rapporto con il pianeta che viviamo, così magico, così delicato, come nuova relazione con quella terra a cui siamo naturalmente e fortemente legati.

È stato questo il tema della conferenza svolta nella sala parrocchiale di Capannori il 29 ottobre, dal titolo "Conversione ecologica - dalla Laudato sì alla realtà giornaliera". L’analisi si è concentrata poi nello specifico su cosa siano le comunità energetiche, e sul loro potenziale impatto positivo sulla nostra realtà.

Sono stati quattro i relatori, guidati da Lorenzo Maffei, coordinatore diocesano di Toscana Oggi. La prof.ssa Gemma Giannini, presidente del Centro di Cultura di Lucca, l’ing. Jonathan Magliozzi, resp. filiale di Lucca – Massa Carrara di A.R..R.R. S.p.a, il dottor Giordano Del Chiaro, assessore del comune di Capannori e il dottor Roberto Luzi, coordinatore diocesano Tempo del creato.

Il mondo che ci accoglie si sta sgretolando, forse si sta avvicinando un punto di rottura. Sono necessari presupposti, punti, scopi concreti a guidare il nostro fare: una conversione ecologica integrale e integrata dove tutto sia connesso, a concorrere al bene comune. Un cambiamento di prospettiva che deve necessariamente attuarsi su più livelli: sociale, ambientale, culturale, spirituale. E non riguarda alcuni soltanto ma tutti noi, nell’ottica di una convivenza dell’uomo con la natura, e non di una distanza.

Oggi l'analisi dei problemi ambientali è inseparabile dall'analisi dei contesti umani, familiari, lavorativi, urbani e dalla relazione di ciascuna persona con se stessa. L’obiettivo è sì ambientale (nuovi impianti che vadano ad ottimizzare l’efficienza energetica, utilizzo e produzione di energia pulita…) ma anche relazionale. Più persone che non si conoscono devono fare rete, con l’obiettivo comune di affrontare una grande sfida, a costruzione di quella che Papa Francesco definisce la nostra casa comune, in una condivisione di prospettive e di orizzonti.

La causa di certi fenomeni, ormai arrivati talvolta alla loro impossibile retroversione, e la normalizzazione degli stessi, ha origine antropica. E la pandemia di Covid ha confermato questa stretta relazione tra le vite umane, consapevole o meno: quanto accade in qualsiasi parte del mondo ha ripercussioni sull’intero pianeta. Tutto, anche qui, è collegato. Nessuno si salva.

In tempi non troppo lontani, i più sensibili alle tematiche ambientali erano visti come fanatici, come persone che si opponevano piuttosto che costruire qualcosa di positivo. Si credeva di poter disporre, senza troppi pensieri, dell’energia che si aveva a disposizione. Ad oggi invece il messaggio è pressocchè condiviso, nessuno lo mette più in discussione. Ecco un esempio dei passi in avanti che già si sono fatti in questo percorso di transizione: ad oggi sia per una sensibilità che si è modificata, sia per il caro vita e per la scarsità delle risorse, il tema dell’energia non è più secondario, ma al centro del dibattito quotidiano.

Si parla di rivoluzione come cambiamento del modo di pensare e di renderci attivi con le nostre azioni, in particolare con quelle proiettate verso forme efficienti di transizione indirizzata all’energia pulita, percorso che non sta procedendo abbastanza velocemente, complici i ritardi negli interventi delle istituzioni e delle aziende, che hanno ora un’occasione per diventare più sostenibili, innovative e competitive.

"Per raggiungere questo obiettivo", si legge sul sito CER, "il DL 162/19 (art. 42bis) ha recepito la direttiva 2018/2001 RED II, introducendo le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER), intese come un’associazione tra cittadini, attività commerciali, imprese (la cui partecipazione alla comunità di energia rinnovabile non costituisca l’attività commerciale e/o industriale principale), enti territoriali ed autorità locali che decidono di unirsi per produrre e condividere energia elettrica necessaria al proprio fabbisogno, proveniente da impianti alimentati da fonti rinnovabili. L’obiettivo principale delle CER è di fornire benefici ambientali, economici e sociali a livello di comunità ai suoi azionisti o membri o alle aree locali in cui opera, prioritari rispetto ai profitti finanziari.".

Al centro di tutte le sfide che abbiamo davanti, le istituzioni dovrebbero far di tutto per mettere ciascuno di noi nella condizione di produrre energia rinnovabile insieme, senza che ci sia un subire per nessuna. Sta qui il ruolo delle istituzioni, nell’accompagnare le persone in questa transizione ecologica, nell’istituire incentivi a fronte di un grande impegno ambientale e sociale, che è corretto e giusto. Il comune di Capannori, già tra i primi in Italia per la raccolta differenziata sul territorio, sta attuando alcune iniziative in questo senso, e così pure la diocesi, per la realizzazione di comunità energetiche, nell’attesa dei decreti attuativi al riguardo. È Giovanni Paolo II a parlare per primo di ecologia spirituale, lasciando un’eredità per i suoi successori e un seme da cui generare una strada concreta in questo senso. Un’ecologia che fa da ponte tra il creato e l’uomo. Fondamentali i tavoli tecnici sul tema, significativi di una coerenza episcopale nel volersi dotare di organismi in prospettiva rispetto a questi concetti. Fare comunità, prendersi cura dell’altro: nel momento in cui si progetta una comunità energetica c’è un aprirsi, una volontà di conoscere le persone, di capire i loro bisogni energetici, di andare incontro alle situazioni di povertà. È l’aprirsi la vera sfida, la vera conversione, l’abbattere i muri che ci dividono dalla realtà concreta del territorio. Acquisire un nuovo sguardo, in una circolarità che non preveda scarti, anche, e soprattutto, a livello sociale. Ed è elemento alla base della felicità quello di diventare una pastorale che viva nella sostenibilità, nell’essere testimoni della cura dell’uomo, nel senso più ampio e comprensivo possibile.

Le istanze locali, e personali, possono fare la differenza nelle prese di posizione, negli atteggiamenti attivi ma anche in un’opera di sensibilizzazione che porti a una visione sul futuro, sul rispetto, sulla cura e sulla responsabilità per e verso gli altri, verso ciò che ci circonda. Con questo incontro vogliamo offrire possibilità di riflessione e intervento perchè non si resti a livello di parole ma si attuino interventi concreti. È di un senso civico attivo e di speranza, che dobbiamo circondarci e di cui dobbiamo lasciare un’eredità.

Resoconto Conversione ecologica - dalla Laudato si` alla realta` giornaliera

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